In Veneto ogni vacanza è possibile!
Arte, natura, storia, enogastronomia e folklore si fondono in soli 210 km di lunghezza
Lo sviluppo della Serenissima con la sua potenza, il suo splendore e la raffinatezza espressi nel corso dei secoli hanno condizionato e caratterizzato lo sviluppo dell’artigianato di tutta la regione. Tali e tanti erano i palazzi da abbellire che le richieste di prodotti dall’oreficeria, ai tessuti, ai ricami, al vetro, all’ebanisteria, alla ceramica determinarono e contribuirono lo sviluppo di un’infinità di botteghe sia sulla laguna sia nell’entroterra che, nel corso di secoli, diventarono pian piano, un sistema artigianale integrato fino a farlo diventare talvolta vera e propria attività industriale.
La produzione delle vetrerie di Murano è ancora interamente artigianale, con tutte le sue spettacolari produzioni, dagli oggetti classici come coppe, bottiglie, specchi, cornici, lampadari, vasi e calici sino ad arrivare ai più attuali elementi di arredo di altissimo design. La tessitura ed il ricamo sono un altro degli aspetti che caratterizzano l'artigianato veneto.
Mussolente, in provincia di Vicenza, è l’epicentro di un brillante comprensorio in cui si pratica la tessitura d’arte fatta ancora su telai a mano.
Tecniche, immutate nei secoli, permettono di realizzare tessuti pregiati in seta e lana sia per abbigliamento che per arredamento. In più gli artigiani di Asolo creano a mano, ancora come una volta, ricami su biancheria e fanno dei cosiddetti “corredi nuziali” dei veri e propri capolavori d’arte. Sviluppatosi invece qua e là nelle isole della laguna, forse come imitazione delle tecniche utilizzate dai pescatori per fabbricare le reti, l’artigianato del merletto si perpetua da secoli, conoscendo il suo momento di massimo splendore tra il XVII° e XVIII°secolo.?Camminando tra i viali di Burano, si possono vedere le merlettaie che lavorano a piccoli gruppi davanti alle porte delle loro abitazioni continuando una tradizione la cui sopravvivenza è legata anche ai grandi flussi turistici. Come nella vicina Lombardia anche qui, grazie all’abbondanza di materia prima, l’artigianato del legno è attualmente in via di interessante sviluppo.
In provincia di Belluno è interessante la produzione di giocattoli in legno mentre a Sappada, troviamo le caratteristiche maschere in legno scolpite coi più diversificati volti.?A Borso del Grappa ed a Bassano, gli intenditori di pipe potranno dilettarsi in acquisti tra i più sfiziosi; dalle pipe in radica a quelle in legno dipinto e scolpito. Da non sottovalutare inoltre il rifiorire, negli ultimi anni, di laboratori rifacentesi alla grande scuola dell’ebanisteria veneta. Vengono qui rifatti e riproposti magistralmente mobili in stile e mobili rustici legati alla tradizione alpina.
Un ultimo accenno, anche se non meno importante, alle produzioni di tradizionali barche in legno da fondo piatto a cui si è affiancato un raffinato artigianato di imbarcazioni da regata, apprezzate e conosciute in tutto il mondo.
La varietà dei paesaggi della regione più turistica d’Italia ed i moltissimi contributi venuti dalle civiltà del passato si fondono in un rassegna enogastronomica unica per vastità ed attaccamento alla tradizione.
Molti sono i caratteri che formano l’entità geografica del Veneto: dal lago di Garda alla laguna veneta, dal Po alle Dolomiti.
Sono le valli lagunari che regalano anguille, branzini, cozze. Sono le pianure che offrono cereali, orti e frutteti.?Sono le colline cariche di vigneti, ulivi e ciliegi. Sono le montagne dove è diffuso l’allevamento bovino e la conseguente produzione casearia.
Da uno scenario tale non può non arrivare un mercato ampio e variegato, che seppure vasto, è legato da due elementi di fondo: il costante uso della polenta e l’utilizzo di ingredienti, quali spezie ed uva passa.
Due parole in tale scenario lo merita il primo ortaggio italiano ad avere avuto il riconoscimento europeo: il radicchio rosso di Treviso.Conosciuto con il termine di spadone è il risultato di un particolare metodo di coltivazione; ne esistono di due varietà, una detta precoce con raccolta dal primo di settembre ed un’altra più tardiva di colore rosso e più amarognola che viene raccolta dal primo di dicembre. E’ presso la Camera di Commercio di Treviso che ha sede anche il Consorzio di Tutela del Radicchio rosso di Treviso e del Radicchio variegato di Castelfranco.
A tavola la tradizione viene rispettata:
- baccalà mantecato, è un classico piatto veneziano, in cui si fa bollire il pesce per poi cucinarlo a vapore con sale, pepe, noce moscata e prezzemolo.?Infine lo si sbatte con una spatola sino a ridurlo a poltiglia;
- pesce in saor, pesce piccolo fritto e servito con salsa di cipolle, zucchero, pinoli ed uva sultanina;
- bigoli co’ l’arna, i bigoli sono grossi spaghetti lavorati al torchio cotti in brodo d’anatra e serviti con una salsa ottenuta dalle frattaglie dell’animale soffritte in olio e burro;
- broeto, classica zuppa di pesce dei veneziani e di tutto l’alto Adriatico;
- sopa coada, ricca minestra originaria del trevigiano. Si prepara un brodo di piccioni, la carne viene posta su fette di pane e passata al forno.?Sul termine si irrora tutto con brodo caldo;
- risi e bisi, classico piatto veneto dove si cuoce il riso in un brodo fatto esclusivamente con bucce di piselli;
- baccalà alla vicentina, è il più famoso di tutti i baccalà veneti.?Lo stoccafisso diliscato e tagliato in tranci viene cotto con aromi, olio e latte è servito con polenta calda;
- pastissada, stufato di manzo o di cavallo fatto con carne marinata nel vino rosso con aromi e spezie;
- fugazza, è il più antico tra i dolci veneziani. La sua pasta è arricchita con buccia d’arancia, chiodi di garofano, zenzero, cannella, vaniglia, mandorle e radice di Ireos.