Divertimento e relax in Emilia Romagna
Un mix di vacanze per tutti i gusti. Terra di divertimento e gastronomia.
La grande fertilità della pianura emiliana e romagnola hanno fatto di questo regione un territorio in cui per molto tempo tutte le espressioni della vita hanno gravitato intorno all’agricoltura e lo stesso artigianato si è sviluppato in funzione di questa grande risorsa. Quando il primato dell’economia è passata in prossimità della sfera dell’industria, le popolazioni non si sono lasciate sfuggire l’altro aspetto della loro condizione ed hanno saputo mixare situazioni artigiane ed industriali tenendo ben stretti tutti gli elementi del loro benessere e della loro cultura. Balli, musica e gastronomia caratterizzano il vissuto quotidiano e si affiancano nel creare le attività artigianali ben radicate nel tessuto storico. Emiliani e Romagnoli hanno un’innata predisposizione alla socializzazione ed a tutte le forme di espressione che la favoriscono.
Tra gli elementi che rendono viva la tradizione e che allietano le feste abbiamo la musica. Musica però con un timbro particolare quello dell’ocarina, un semplice strumento a fiato in terracotta inventato a Budrio da Giuseppe Donati verso il 1860. Parecchie sono le cose e le tradizioni che caratterizzano l’artigianato, tra questi, il ferro battuto, la ceramica, le tessiture, i merletti, gli intrecciati.
La lavorazione artistica di questo metallo è comunque praticato in tutta la regione con pregiati manufatti tipo letti ed oggetti d’arredamento come lampadari, attrezzi per camino, cancellate, ringhiere e balaustre. Non esiste paese al mondo che non conosca le ceramiche di Sassuolo e di Casalgrande. Spesso quando l’attività industriale prende piede, quella artigianale viene quasi soppressa. In questo caso la seconda non è stata soppressa anzi si è completamente rivalutata, seppure volgendosi ad un mercato di diverse dimensioni. Storicamente nasce tutto a Faenza dove la ceramica d’arte ha fatto talmente tanto scuola che il solo nome è oramai divenuto simbolo di “maiolica”.
I prodotti di questa regione a denominazione di origine protetta sono moltissimi ma fra questi è obbligo menzionare: il Parmigiano Reggiano DOP, formaggio antichissimo e già citato nelle cronache medioevali. Si ottiene senza ricorso a nessun additivo bensì da latte di due mungiture, di cui una parzialmente scremata; il culatello di Zibello DOP che è il più pregiato dei salumi emiliani e si ottiene col taglio migliore delle cosce suine fatte stagionare nella nebbia della Bassa; il Prosciutto di Parma DOP dal gusto dolce e delicato che solo dopo 10/12 mesi di stagionatura può fregiarsi del marchio a cinque punte; il celebrato Zampone di Modena DOP, che è la zampa anteriore del suino nella quale viene insaccato un composto di carni magre, cotenne e grasso di animale. Bologna è sì la città delle due torri, ma è anche la città per eccellenza all’insegna della cucina conosciuta in tutto il mondo. E Bologna è il simbolo della sfoglia: tagliatelle, tortellini, garganelli fanno da scheletro alla colonna gastronomica annaffiati da vini di altrettanto qualità come il Sangiovese, il Lambrusco, il Trebbiano, l’Albano di Romagna.
A tavola la tradizione trova origini in un passato storico tanto antico quanto famoso:
- anolini,originari di Parma sono caratteristici per il ripieno per il quale si utilizza il fondo di cottura di un ricco manzo brasato. Con il sugo si insaporisce un composto di mollica, formaggio parmigiano, uova ed altri ingredienti;
- brodetto, anche qui come nelle altre regioni vicine al mare, si crea questo piatto marinaro che ha una composizione differente a seconda della località e possiamo dire “ della giornata di pesca”;
- lasagne alla bolognese, sono il più classico dei piatti del capoluogo, strati di pasta all’uovo, ragù e besciamella in alternanza vengono stesi in una pirofila e messi in forno a cuocere;
- pisarei e fasö, i piacentini pisarei sono gnocchetti preparati con mollica di pane raffermo, farina e latte, il sugo viene preparato con pomodoro e fagioli borlotti bolliti;
- tagliatelle al ragù, vennero inventate nel 1487 dal maestro Zeffirino e la loro passione è il ragù “alla bolognese” fatto di carne macinata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodoro, noce moscata e burro;
- torta di patate, piatto contadino caratteristico delle valli, le patate vengono schiacciate e mescolate con formaggio, uova, latte, olio, lardo e chiuse in una sfoglia di pane e infornate.
- cardi al forno, tradizionale frittata di mezzo della cucina parmense, i cardi una volta bolliti vengono posti in teglia con ragù di carne, formaggio e quando siamo in stagione con lamelle di tartufo.